Sindacato Itamil Esercito: Scelta basata su idee e proposte, non sul sentito dire." Attenti alle maledette malelingue".
Stiamo avvicinandoci al termine ultimo previsto il 31 dicembre 2023 per ottenere la rappresentatività del 2% del limite previsto. Noi del Sindacato Itamil Esercito abbiamo superato la percentuale prevista senza particolare difficoltà, ma siamo sconcertati dal comportamento di alcuni sindacalisti "convinti" e di altri "aspiranti", i quali hanno enormi difficoltà a trovare aderenti.
Pertanto, sperano di ottenere visibilità parlando di sé, della propria storia, mettendo il campo la propria sindrome narcisistica e della convinzione di essere tecnici, professori, ricorrendo a una sindrome un tempo diffusa al Cocer.
Altri dinosauri faticano ad abbandonare gli abiti di delegato Cocer e raccontano le loro presunte battaglie a favore del personale, che ovviamente non lasciano traccia del loro insuccesso.
Poi ci sono certi personaggi infelici, opportunisti, invidiosi che diventano serpi e iniziano a inviare lettere anonime per denigrare i dirigenti sindacali di successo, un'azione tipica di persone sofferenti e affette da disturbi mentali che necessitano di cure. Invece di parlare male degli altri dirigenti sindacali, dovrebbero concentrarsi sul benessere e sulle necessità dei militari.
Insomma, il mondo dei sindacati militari è composto da tantissime persone perbene che si presentano con idee, programmi e fatti concreti.
Siamo chiaramente distinti dai diffamatori seriali e dai servi del palazzo. Spetta a voi fare la scelta giusta.
Noi del Sindacato Itamil Esercito siamo orgogliosi delle nostre idee, programmi, iniziative e servizi.
Invitiamo i colleghi a non farsi ingannare dalle chiacchiere e dal pettegolezzo.
Chi parla male di un collega non appartiene al nostro mondo.
E davvero desiderate pagare la delega mensile a chi si concentra solo su sé stesso e denigra gli altri?
È opportuno che ci svegliamo e non diventiamo ostaggio di queste brutte persone.
Infine, è importante che certi colleghi la smettano di farsi trattare come pacchi da trasportare da un sindacato all'altro. È necessario precisare che il passaggio da un sindacato all'altro comporta comunque l'obbligo di pagare la delega fino al 31 dicembre 2023, ma non si potrà più usufruire di assistenza e servizi, comprese le tre coperture legali che cesseranno automaticamente.
Non si deve considerare questa opportunità come un gioco o un atto immaturo.
Ciò che è in gioco sono gli stipendi, i diritti, la previdenza e la tutela della salute e del posto di lavoro. Basta giocare con queste questioni.
Si può capire che una persona cerchi un'opportunità e provi un sindacato per un anno prima di valutare se rimanere o spostarsi.
Tuttavia, è importante fare questa valutazione in base a criteri validi e razionali, e non semplicemente per assecondare i capricci o le aspettative personali di un amico o basandosi sul sentito dire.
È fondamentale prendere decisioni informate, considerando attentamente i servizi, le politiche e le proposte offerte da ciascun sindacato, nonché il loro impegno a tutelare gli interessi dei lavoratori.
Non vanifichiamo i nostri sacrifici e le nostre speranze di cambiamento nell'esercito.
Il sindacato è una cosa seria, si parla del nostro presente e del nostro futuro.
Ci vuole un cambio di rotta!
Roma 4 settembre 2023
Il Segretario Generale
Girolamo Foti