Richiesta di intervento per la tutela della salute del personale militare nel comprensorio di Persano "ITAMIL scrive al Ministro della Difesa".

06.08.2024

Il recente incendio che ha devastato il comprensorio militare di Persano ha sollevato gravi preoccupazioni per la salute del personale militare. Il rogo, che ha coinvolto le ecoballe depositate nell'area, ha richiesto l'intervento congiunto dei Vigili del Fuoco e dell'Esercito per quattro notti e cinque giorni. Le conseguenze di questo disastro sono ora sotto la lente di ingrandimento delle autorità competenti.
Le analisi dell'ARPAC (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania) hanno rilevato valori di diossine e furani al limite massimo consentito. In particolare, nella stazione di monitoraggio di Borgo Carilia è stato registrato un valore di 0,024 pg/Nm3, mentre nella stazione del comprensorio militare di Persano il valore è stato di 0,147 pg/Nm3. Sebbene la normativa italiana non imponga limiti specifici per l'aria ambiente, il riferimento utilizzato è quello della LAI Germania, pari a 0,15 pg/Nm3.
Questi dati sollevano allarmi per la salute dei militari che operano quotidianamente nell'area. Girolamo Foti, Segretario Generale del sindacato ITAMIL ESERCITO, ha indirizzato una lettera al Ministro della Difesa, On. Guido Crosetto, sollecitando un intervento urgente per garantire la sicurezza del personale. La richiesta del sindacato include l'avvio di controlli approfonditi da parte della Difesa, la rimozione immediata delle ecoballe ancora presenti, l'adozione di un protocollo sanitario specifico e l'utilizzo di droni militari per la vigilanza dell'area.
"Il sindacato ITAMIL ESERCITO aveva già segnalato la problematica dello stoccaggio dei rifiuti nel comprensorio di Persano, ma ora la situazione è diventata insostenibile", ha dichiarato Foti. "Confidiamo nella sensibilità del Ministro e nel suo impegno affinché l'area non diventi un'eco bomba e siano adottate tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza e il benessere del personale."
La Procura della Repubblica di Salerno ha posto i sigilli di sequestro sull'area, e ora l'attenzione è rivolta alle autorità militari per un intervento rapido ed efficace. I militari e le loro famiglie attendono con ansia risposte e azioni concrete per evitare che un simile disastro possa ripetersi e per garantire un ambiente di lavoro sicuro.
**Fonte:** [ARPAC Campania](https://www.arpacampania.it)