La Settimana Corta "abolizione del venerdì": Perché Questo Accanimento Contro ITAMIL? Ecco la verità!

19.07.2024

Uno dei tantissimi problemi del personale che opera nei reparti operativi è il pendolarismo.

Chi conosce le realtà dei reparti sa benissimo cosa significa organizzare i viaggi con il mezzo da Altamura a Lecce, da Cosenza a Palermo, da Roma a Caserta, da Trento a Bolzano o da Sassari a Cagliari.

Migliaia di colleghi il venerdì, con qualsiasi mezzo, raggiungono le famiglie.

Evidentemente, quelle sigle che sono contrarie alla settimana corta con l'abolizione del venerdì raccontano storie fantasiose.

Prima si parlava dell'orario flessibile che sostituiva la settimana corta; ora si dice addirittura che si perderebbe il FESI, altra inesattezza.

Evidentemente, queste sigle avranno tra i loro interessi legittimi quello di salvaguardare i soliti noti che approfittano del venerdì per fare lo straordinario, a discapito di quei colleghi che, tra turni massacranti, addestramento, campi, e strade sicure, accumulano ore che stranamente non ci sono mai i soldi per pagarli, e gli impongono il riposo per lo smaltimento.

Poiché noi rappresentiamo chi sta sul campo, restiamo fermi nella nostra posizione in difesa dell'abolizione del venerdì attraverso l'autocompensante a costo zero per l'amministrazione.

Invitiamo i colleghi ad osservare le sigle sindacali che fanno squadra per contrastare le iniziative del Sindacato ITAMIL ESERCITO con video ironici, comunicati di organizzazioni sindacali filogovernative non riconosciute e l'ostruzionismo dell'ennesima sigla alla settimana corta.

Perché tutto questo movimento contro di noi?

Abbiamo osato proporre argomenti scomodi che rischiano di eliminare il benessere riservato a pochi?

Non è nel nostro stile attaccare altre sigle, ma se ci attaccano, noi ci difenderemo con ogni mezzo ovviamente nel rispetto degli avversari.

Analisi, studi e approfondimenti in Europa: la settimana corta funziona.

La sperimentazione della settimana lavorativa corta consiste nel ridurre i giorni lavorativi da 5 a 4, mantenendo invariati produttività e stipendio. Secondo i dati OCSE, nel 2022, il 7% degli occupati nell'Unione Europea ha lavorato più di 49 ore a settimana, mentre in Italia la percentuale sale al 9,4%. In un contesto del genere, la settimana lavorativa di 4 giorni è considerata da molti una nuova frontiera nell'organizzazione del lavoro, potenzialmente in grado di migliorare la soddisfazione dei dipendenti, l'efficienza aziendale e la competitività sul mercato. 

Nel nostro paese, così come negli altri Stati europei, sempre più imprese stanno adottando la settimana lavorativa ridotta, permettendo ai dipendenti di lavorare meno giorni senza riduzione di stipendio.

Questa pratica è stata adottata in Italia da aziende come Intesa Sanpaolo, Sace, Lamborghini e Luxottica, e sembra destinata a estendersi. Recentemente, è stata data notizia che il nostro Parlamento sta lavorando a un disegno di legge che prevede strumenti per incentivare la contrattazione collettiva e aziendale per la sperimentazione della riduzione dell'orario lavorativo a parità di salario e produttività. 

Ma dove è stata già applicata, la settimana corta funziona? Parrebbe proprio di sì.

I risultati positivi della settimana corta nell' Esercito sono:
1. Provvedimento a costo zero poiché basterebbe un'ora di servizio in più al giorno dal lunedì al giovedì, oppure si potrebbe anticipare l'orario di lavoro in base alle esigenze, abolendo così il venerdì.

2. Più tempo da dedicare alla propria famiglia e a se stessi, utilizzando il venerdì mattina per il disbrigo delle pratiche personali.

3. Riduzione dei costi di energia elettrica, riduzione delle emissioni di gas di scarico, meno movimento di trasporto pubblico, ecc.

Gli unici ostili alla settimana corta sono coloro che percepiscono abitualmente straordinari (i soliti), i quali avrebbero un'ora in meno di pagamento straordinari dal lunedì al giovedì e l'incubo di dover rinunciare a 4 ore di straordinario ogni venerdì. Questi lavoratori non sanno cosa inventarsi per fare un disperato ostruzionismo alla settimana corta. Tuttavia, la maggior parte dei colleghi non può soffrire e rinunciare al proprio tempo libero per sottostare al benessere di pochi.