"Arriva il contratto fantasma" ITAMIL Esercito e USAMI Aeronautica: Dalla parte dei colleghi, senza svendere i diritti “ Aumenti irrisori”.

ITAMIL Esercito e USAMI Aeronautica non hanno tradito i colleghi: abbiamo scelto di non firmare un contratto 22/24 che sapevamo sarebbe stato dannoso per il personale. A differenza di chi ha sottoscritto accordi svantaggiosi, illudendo il personale con promesse irrealizzabili, noi abbiamo mantenuto coerenza e fedeltà ai nostri iscritti. Le cifre che verranno riconosciute sono irrisorie e, ancor peggio, avranno un impatto negativo sulle pensioni future, in particolare per i Graduati, Sergenti, gli ex VFB e P4, già penalizzati da anni di precarietà. Le promesse di aumenti "storici" si sono rivelate una mera illusione. Oggi chi ha firmato il contratto si rifugia in comunicati indignati e lettere di protesta, mentre i lavoratori reali subiscono un'altra beffa.

"Miracoli del Contratto Fantasma"
Dopo mesi di trattative, riunioni e annunci trionfali, assistiamo al "pianto greco" di chi aveva garantito mari e monti.
Ora si scopre che:
Gli arretrati sono equiparabili a una mancia;
Gli aumenti reali variano tra i 100 e 75 euro netti, gravati però da perdita di detrazioni fiscali e bonus;
I primi due anni del triennio contrattuale (2022-2023) risultano completamente persi;
L'incremento delle pensioni sarà sempre peggio modesto e non sufficiente a compensare l'inflazione galoppante.
Non solo:
I minimi incrementi retributivi saranno erosi da:
Aumento dell'aliquota IRPEF;
Perdita delle detrazioni da lavoro dipendente;
Perdita dei bonus fiscali (es. defiscalizzazione sotto i 30.000 euro).
Differenza di trattamento sulle risorse in materia di straordinari (20 milioni al Comparto Difesa, 100 milioni alle Forze di Polizia).
Il rischio concreto: pensioni povere nei prossimi 10 anni.
Il danno più grave è a lungo termine: questi aumenti minimi ricadono negativamente sulle pensioni future, condannando in particolare Graduati, Sergenti ed ex VFB/P4 quest' ultimi vittime di un precariato decennale a pensioni molto più basse.
Senza un reale recupero salariale, tra 10 anni ci ritroveremo una generazione di militari in pensione povera, a causa di parametri bassi e contributi ridotti.
Inflazione alle stelle e stipendi fermi dal 2022 al 2024, l'inflazione cumulata in Italia è stata di circa +16,5% (Fonte: ISTAT).
Gli stipendi pubblici, invece, sono cresciuti mediamente solo del +6% nel comparto Difesa.
Questo significa che il potere d’acquisto reale di chi indossa l’uniforme è crollato di oltre 10 punti percentuali, mentre il costo della vita è aumentato su tutti i fronti: beni alimentari, energia, trasporti, mutui e affitti.
Propaganda senza pudore
È insopportabile vedere la propaganda di alcune forze politiche di governo e certa stampa che annunciano grandi aumenti inesistenti. La verità è che per due anni interi, il 2022 e il 2023, non ci verrà riconosciuto nulla di concreto. Solo nel 2024 è previsto un aumento reale, comunque insufficiente a coprire l’inflazione accumulata. Due anni di stipendi congelati, mentre il costo della vita esplode. Non è corretto prendere in giro chi serve il Paese in silenzio e sacrificio. La vera reazione? Le revoche di massa. Il vero segnale arriverà presto: revoche di massa contro quelle sigle sindacali che hanno firmato il contratto, tradendo la fiducia dei colleghi. Hanno illuso il personale con la promessa di grandi somme, quando invece, a conti fatti, il contratto è una presa in giro. ITAMIL Esercito e USAMI Aeronautica sono rimasti fedeli alla missione di difendere davvero i diritti del personale e non svendersi per visibilità o vantaggi politici. Ora più che mai serve coerenza, coraggio e determinazione:
Aderisci a chi non ti tradirà mai. Aderisci a ITAMIL ESERCITO e USAMI AERONAUTICA “ IL SODALIZIO D’ACCIAIO” .