ITAMIL ESERCITO DICE NO: NON FIRMEREMO UN CONTRATTO INGIUSTO CHE PENALIZZA I SERVITORI DELLO STATO!

19.07.2024

Il 25 luglio 2024 si terrà un nuovo incontro tecnico con la Funzione Pubblica..

ITAMIL ribadisce con fermezza la sua posizione: non può firmare il contratto nelle condizioni attuali.

Le risorse economiche previste per recuperare il potere d'acquisto degli stipendi sono solo un terzo di quelle necessarie, ovvero 8 miliardi su 24 miliardi indispensabili, come confermato dalla relazione tecnica allegata alla legge di stabilità per il 2024.

Inoltre, i pagamenti non potranno essere effettuati prima del 2025.

Non occorre un titolo accademico, basta un abaco da scuola d'infanzia per comprendere che tutto aumenta tranne gli stipendi di alcuni statali.

Nel frattempo, i lavoratori delle banche e delle fabbriche, gli stipendi e le indennità di sindaci, assessori, consiglieri comunali e altri dirigenti locali sono aumentati molto di più rispetto al 16% dell'inflazione 2022-2024.

Nel settore privato, ad esempio, per i metalmeccanici e impiegati di banca, sono previsti aumenti da 300 a 400 euro al mese.

I sacrifici vengono richiesti e imposti solo a chi non può lamentarsi mai.

Questa volta, coloro che hanno l'interesse di rappresentare seriamente il personale, non rimangono in silenzio: è una vergogna offrire neanche 90 euro netti dopo tre anni, quando i prezzi di tutto sono aumentati tre volte tanto.

Le recenti dichiarazioni del Governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta, della BCE e dei giornali di economia e finanza sottolineano la necessità di garantire un adeguato recupero del potere d'acquisto, altrimenti destinato a diminuire nel tempo. Anche la premier Meloni ne parlava in campagna elettorale.

Gli ultimi dati OCSE dimostrano che l'Italia si trova al ventunesimo posto su 34 Paesi esaminati per i salari reali, con una diminuzione del 6,9% nel primo trimestre 2024 rispetto al quarto trimestre 2019.

È vergognoso che certe sigle sindacali, a spese dei colleghi, pubblicano video, comunicati disorientando il personale e diffondendo informazioni inesatte sull'aumento del contratto, definendolo il più alto dalle varie finanziarie dal 2006 ad oggi, dimostrando non solo di essere chiaramente incompetenti in materia, presuntuosa anche di non conoscere i dati dell'inflazione degli ultimi vent'anni.

Per buona pace dei supporter del governo che vogliono la firma dei sindacati per scaricare la responsabilità sui rappresentanti dei lavoratori, ITAMIL Esercito NON firma.

Chi firma si assume la responsabilità di tagliare permanentemente il potere d'acquisto degli stipendi e delle buone uscite.

È già una vergogna prevedere per il prossimo anno l'ennesima vacanza contrattuale per il 2025-27.

I Patrioti pensano ai servitori dello Stato, non ai politici.

Un ultimo schiaffo verso i militari è il DDL pubblicizzato recentemente da Salvini su Facebook, che in pompa magna annuncia la tutela legale per i servitori dello Stato, tranne per gli appartenenti alle forze armate. Secondo voi, potevamo tacere? Oppure essere diligenti di fronte ai regolamenti proposti dal Dicastero che limitano l'operatività dei sindacati? In tutto questo, che ha fatto il Ministro della Difesa?

Invitiamo tutti i colleghi a una seria analisi: vi sembra normale che riceviamo attacchi da certe sigle sindacali per la sola colpa di chiedere più risorse sul contratto, tenendo conto del costo della vita, di eliminare il CFI e il CFG, e di incrementare gli straordinari e il FESI in linea con quelli della polizia, nonché l'inclusione dei militari nel DDL sulla tutela legale e la previdenza attraverso l'aumento dei coefficienti pensionistici, tenendo conto della specificità?

Per sostenere queste istanze, siamo oggetto di attacchi da parte di certe sigle sindacali con molta probabilità asservite al Palazzo e al potere di turno oppure semplicemente rappresentanti da incompetenti.