"Il Sindacato Itamil Esercito Piemonte: Movimenti Decisivi e Parole di Verità contro l'Ipocrisia Competitiva"
Il Sindacato Itamil Esercito in Piemonte ha iniziato a muoversi con determinazione. In questo mese di ottobre il nuovo Comitato Regionale, guidato dal Presidente Riccardo Bileci, ha avuto l'opportunità di incontrare i colleghi del 1° Reggimento Artiglieria Terrestre (sotto la guida del Col. Olav Conza, nella Caserma Perotti di Fossano), il 32° Reggimento Genio di Fossano, il 1° Reparto di Sanità, la Brigata Alpina Taurinense della Caserma Montegrappa, in Torino, e il Comando per la Formazione e Scuola d'Applicazione dell'Esercito.
Ai suddetti incontri hanno partecipato il Presidente Nazionale Sandro Frattalemi, il Segretario Generale Girolamo Foti, il Vicepresidente Regionale Andrea Frasanito, il Segretario Regionale Andrea Massa, il Vicesegretario Regionale Davide Salvai, il Vice Presidente Legad Avv. Alberto Maria Viceconte ed il Legale del Sindacato Avv. Massimo Taffuri.
Nonostante le difficoltà riscontrate a causa del recente rinnovamento interno del Comitato regionale, abbiamo affrontato a testa alta questi incontri per illustrare i nostri programmi, le nostre idee e la nostra storia.
In particolare ci siamo confrontati con molti Comandanti nel corso del nostro cammino per condividere un percorso comune attraverso il dialogo e per migliorare insieme la qualità della vita dei nostri colleghi.
Nelle nostre discussioni, alcuni colleghi hanno sollevato questioni riguardanti possibili trasferimenti ottenuti probabilmente al termine del beneficio del 42 bis, a discapito di altri colleghi con gli stessi benefici ma senza le stesse opportunità.
Altri casi riguardano colleghi che sembrano aver ottenuto un trasferimento da una Sede all'altra nella stessa Provincia e sono stati inseriti in missioni fuori area, a differenza di coloro che, a causa di gravi condizioni economiche o monoreddito, non riescono nemmeno a ricongiungersi con la moglie oppure riscontrano difficoltà per inserirsi in missione.
Nonostante non conosciamo i dettagli di tutte queste situazioni, sappiamo che ascoltare è fondamentale per noi. Ci consente di approfondire, di agire e di tutelare i principi di uguaglianza e trasparenza tra i colleghi.
Quando vediamo alcuni nostri "cosiddetti" competitors autoprlocamarsi Segretari Generali senza aver mai lottato per i diritti sindacali, personaggi che giudicano, deridono le persone, si proclamano custodi di ogni verità, ma che in realtà predicano bene e razzolano male.
Li vediamo schierarsi contro il "Palazzo", ma agiscono, vivono, ed operano all'interno di esso, dimostrando una servilità e una subordinazione che li porta ad ottenere vantaggi personali.
Questi comportamenti dovrebbero indurre i colleghi a riflettere. Prima di giudicare le persone per sentito dire e prima di aderire a idee che trasmettono odio, rancore e menzogne, è importante cercare la verità.
Troppo spesso, coloro che diffamano gli avversari e maledicono il "Palazzo" sono i primi a beneficiare del sistema che denunciano.
Questo tipo di ipocrisia oppure frustrazione, e la gelosia di questi indegni personaggi non fa altro che indebolire il mondo sindacale e distrarre i lavoratori da ciò che è veramente importante: lavorare insieme per migliorare le condizioni di tutti i nostri colleghi.
Non dobbiamo permettere che l'odio, il rancore e le menzogne distolgano la nostra attenzione da ciò che è veramente importante.
In conclusione, il nostro messaggio è chiaro: non ci lasceremo intimidire da voci false o da coloro che cercano di dividerci per il proprio guadagno personale.
Continueremo a lavorare con dedizione e trasparenza, mettendo sempre al primo posto le esigenze dei nostri colleghi. Non siamo qui per giocare a giochi di potere, ma per fare la differenza.
E a coloro che parlano male dei loro competitors e agiscono con ipocrisia, diciamo: è facile parlare, ma è difficile agire e ancor più difficile è fare i fatti.
Il tempo di razzolare male è finito. Il tempo di agire per il bene di tutti è arrivato.