Il Sindacato ITAMIL ESERCITO alza le barricate al dialogo con lo Stato Maggiore dell'Esercito. Il Premier Meloni e l’opposizione disinteressati ai diritti del personale militare?

26.06.2024

Il Sindacato ITAMIL ESERCITO denuncia la mancanza di dialogo con il Primo Reparto di Stato Maggiore dell'Esercito. Non esiste un confronto su temi cruciali come regolamenti, distacchi, trasferimenti, valorizzazione professionale e condizioni alloggiative del personale, in particolare di quello impiegato nell'operazione "Strade Sicure". Abbiamo l'impressione di essere ignorati; in alcuni reparti percepiamo un'aria di freddezza e distacco.

Lo stesso sembra accadere anche nei Carabinieri, secondo alcuni articoli. A questo punto, ci chiediamo: il problema risiede nel Governo, nel Ministro della Difesa o nei vertici Militari?

Il malessere cresce, così come il disorientamento. Il distacco del Premier Meloni e il silenzio dell'opposizione sono evidenti: a nessuno sembra interessare i diritti dei militari. A ciò si aggiungono alcuni sindacati allineati al potere di turno, che ostacolano le nostre lotte per i diritti, l'abrogazione dei CFI e CFG, i ricorsi e il rinnovo del contratto. Invitiamo i colleghi a reagire contro questi sindacati allineati attraverso le revoche e a unirsi al nostro sindacato. Ispiriamo tutti a combattere per i nostri diritti. Il Premier Meloni dovrebbe ascoltare le truppe e non limitarsi agli elogi. Qualcosa non sta funzionando nei sindacati militari, e questi atteggiamenti non giovano al personale, alle forze armate o al governo.

Abbiamo addirittura sigle sindacali rinunciatarie che si accontentano dei pochi soldi immediati offerti dal governo. Questi sindacati sono contrari alla settimana corta e all'abolizione del venerdì lavorativo, così come all'abolizione del CFI e del CFG. Inoltre, ostacolano la richiesta di ottenere gli stessi diritti dei colleghi della Polizia in materia di straordinari. Vogliono abolire il FESI e destinare il CFG all'operazione "Strade Sicure".

Non solo dobbiamo combattere contro le insidie dell'amministrazione e l'indifferenza del governo, ma dobbiamo anche difenderci da alcune sigle sindacali la cui posizione è ambigua e incomprensibile.

Ci stiamo lamentando tutti: una voce può essere considerata un caso isolato, due voci sollevano qualche dubbio, tre voci di lamentela costituiscono un indizio e tante voci sono preoccupanti. Qualcosa non funziona.


Palermo 26/7/24

ITAMIL ESERCITO